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PERSONAGGI STORICI


San Ciriaco

Originario di Tripidone (uno dei tre casali dai quali si formò Buonvicino) visse tra il 950 e 1050 circa. Ancora giovane si ritirò in una grotta, ai piedi del monte Romano, preparandosi con la preghiera e la mortificazione del corpo a entrare nel monastero di Santa Maria dei Padri. Divenuto abate compì diversi miracoli. La sua fama raggiunse persino Costantinopoli dove fu chiamato per guarire l'imperatore Michele IV (o forse sua figlia). Riuscì nella missione e in segno di riconoscimento gli venne concesso in proprietà il casale di Trigiano con tutti i vassalli (intorno alla metà dell'anno 1000 d.C.). Alla sua morte il monastero, di cui era abate, prese il nome di "San Ciriaco".
- Il ritrovamento delle ossa di San Ciriaco
Del ritrovamento delle ossa di San Ciriaco parla Domenico Martire nella "Calabria sacra e profana" pubblicata a Cosenza nel 1876. Il Martire riferisce che nel periodo quaresimale, tra il 1633 e il 1648, fu mandato da Cosenza a Buonvicino un frate di nome Daniele. Il francescano durante i giorni di permanenza in paese sognò per diverse notti il Santo. Nelle apparizioni San Ciriaco, secondo il racconto trascritto, rivelò il luogo in cui era stato sepolto, sei secoli prima, e chiese a frate Daniele di essere spostato in un sepolcro meno umido. I buonvicinesi messi a conoscenza degli strani sogni fatti dal francescano si dimostrarono scettici. Fu così che frate Daniele, da solo, si recò nel posto della presunta sepoltura dove ritrovò il corpo intatto del Santo grondante di acqua. Insieme a lui furono rinvenuti le spoglie di San Cipriano e San Basilio (fondatori del monastero del Mercurito). In quell'occasione, secondo il Martire, si compirono molti miracoli.

Ippolito Cavalcanti

Duca di Buonvicino nacque nel 1787. Si trasferì e visse a Napoli dove fu chiamato a corte come consulente culinario dei Borboni. Fu autore di un libro di cucina teorico e pratico con circa mille ricette. Nelle prime edizioni (1837 e 1848) il ricettario era scritto in puro dialetto buonvicinese. Il libro è molto ricercato dagli appassionati di gastronomia. A Napoli è stato intitolato a Cavalcanti un istituto alberghiero.


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